" To Remember and Understand"
Hartford, CT
ppirrott
( CHANITO)
Alcune degli scritti del filosofa " malacarni ca scorcia", "badmeat with peel", Chanito .
Il Chanito ai (lontani) tempi della sua gioventu'.
Questa foto e' il soggetto della lettera ricevuta dal piu' autorevole perciazucca malacarni in vita nel mondo dei ianattinisi.
Canicattini Bagni
06/Ottobre/2012
Non più caro, but dear-issimo Paul, oggi verso le ore10 mi reco a “Ciazza” e con dolce sorpresa, trovo seduti, in una delle nuove panche piazzate subito dopo il rifacimento della pavimentazione in basolato, con pietra lavorata proveniente da Noto, un primo gruppetto di persone, composta dal “Malacarni” di Hartford: Salvatore Aldelucci; u ennuru ra bonamma ri ron Saru Celesti ed una terza persona sempri Janattinisa, ca facia u sartu, avia na 850 di culuri blù (se non ricordo male), stava nta scinnuta unni abbitava Roccaro u muraturi, quasi i facci ra putia ri generi alimentari ri “Baruni” Lenares , l’unica fighia fimmina ca javi è spusata co fighiu i “Munieddu”, il famossissimo operatore cinematografico ro cinima “Elia”. Dopo i formali saluti e strette di mani si intraprende il discorso lasciato in sospeso dalla prima volta della riconoscenza fatta. In tono scherzoso e al quanto divertito dovevo riferirti che i “Malacarni” di Hartford potevate “Throw blood”, in poche parole jittari sancu, ca iddu o paisi sa sta scialannu. Risalutandoli e lasciandoli ancora seduti, riprendo la passeggiata e fatti alcuni passi incontro Pippo Amodio, alto sempre lo stesso, capelli bianchi, lamentandosi del suo barbiere che tutte le volte vedeva un capello scuro lo tagliava e per finire, presentava la sua falsa magra pancia, prima ancora della mano in reale obesità. Seduti davanti alla società commerciante, iniziamo a smorfiare la foto della famosa Balnea: guardando la foto da sinistra a destra, messi all’impiedi e dal tuo fianco, troviamo: -Pippo Carbone, fighiu ro rimmunnaturi (bravissima e modesta persona che frequentava il bar non di “Pitruzzu”,ma di ancora adesso Bar dei “Picurari”) è sposato, vive a Siracusa, lavora alle Ferrovie dello Stato, aveva allora e ancora adesso, una sorella carina dai ricci lunghi capelli neri; -Pippo Di Domenico, bravissimo a giocare a pallone e bravissimo sul rapposto sociale un po’ ingrassato; -Paolino Matarazzo, è sposato ca suoru ri Paolu Cucno, cattolici lui e la moglie, frequentano la”Church” praticamenti comu si rici a paisana: parrinari tutti rui; Micheli “Timpuni” di cognome esatto “Leone” di questo dovresti essere tu a darmi notizie; Santino Raeli, chiamato allora “u niuru” adesso non più, poiché i troppi veleni della “Montedison” l’hanno fatto sbiancare un po’, è sposato ca fighia ra “Palarinu” Maria, mia amica e compagna di Palestra, vive in paese, sta a via “Pignati” unni nto muri i facci ra scinnuta, in occasione del tre centenario della fondazione di Canicattini Bagni, avievunu fattu un “Murales” disegnando una bicicletta d’epoca del tipo “masculina”, chidda se, Diniscanzi, ti scapizzava u pieri ro pitali erunu cazzi amari pe “baddi” stissi, pittata accussì beni, ca ri unni a taliautu taliautu paria vera, fatti u cuntu ca chiddi ca furriunu po fierru viecciu sa “futtienu”; invece abbassati, sempre da sinistra verso destra troviamo: il già detto Pippo Amodio che per alzarlo adesso bisognerebbe chiamare il carro attrezzi; Cicciu Latina , fighiu i Benitu u macellaiu, lavora come infermiere all’Ospedale di Siracusa del pronto soccorso reparto “macelleria “ persone trattate come carne fresca da curare ed eventuale da macellare, vederlo così ingrassato sembra un’arancina che pieri, ricordo un particolare di una partita che aveva ricevuto una testata in un occhio, camminava bendato, dicendo a tutti, che quella testata ricevuta gli aveva procurato il “MENISCO”;Pippo Mezio, una persona seria, un coltivatore diretto impegnato ai lavori della sua “Masseria”si vede poco a scorazzare in paese; Neli Amenta, detto “Giolitti” che assiemi a l’Angillotti (l’arch. Paolo Ficara) nel periodo dell’Estate Canicattinese, senza alcuna spesa Aministrativa Comunale, si faceva la Sagra dei“Gavettoni” notturni, fatti di acqua e sostanze similari. Dopo la mezzanotte, iniziava il “Copri Fuoco” e per fare una fuga veloce, con il “Mini minor”di proprietà di “Giolitti” guidata da l’Angillotti, andarono a sbattere e sfunnari a porta d’ingresso ra “Caliara”. Ci furono denunce e multe salate da sostenere e tra i giovani fu fatta una colletta di solidarietà. Uscì un disco in venile a 45 giri, cantata da”Michele Gallo” detto “razza babba” musicata dal complesso “I FIGLI DEI FIORI” ricordando riportando qualche strofa: L’Angillotti, l’Angillotti rapi i potti e rui i notti, nta “Caliara”, “Luppinara” e sti fighi i “Tappinara”. Cu Giolitti etc. etc……..Poi c’è, che non c’è più, Tury Aliano detto “Cavaddu” morto due o treanni fa, era sposato con Rita (mia amica), viveva a Siracusa, lascia la moglie e due figli; per finire Nuccio Bucchieri detto “Tauja”bravissimo giocatore, tifoso della “Fiorentina”, è sposato con figli, vive e risiede a Canicattini, assieme all’inseparabile Santo Bologna, sono divenuti propretari di un negozio d’avanguardia “Iperceramica e sanitari” di Piastrlle,Pavimenti,Rivestimenti, Sanitari e Arredobagni. Visto la smorfiata fotografica, mio caro Paul, posso affermare: chi di spada ferisce di spada perisce. Aggiungo adesso, sono o non sono giustificato ed autorizzato da Te a farti quache altra domanda ancora? Con questo mio scritto, posso o non posso inviarti i miei più cordiali saluti aspettando, non subito, ma a tamburo battente ricevere un tuo carnè di foto ricordo che ti scrivo, con il tuo inteso aiuto, un “LIBRO”. Ciao Chanito
PS: dimenticavo muoviti a cura per avere risposte.
Avendo ricevuto una cosi' intelligente lettera come potrei non publicarla?
I benefici enormi della tecnologia moderna: ci unisce in un attimo, come se fossimo amici da sempre .
Canicattini Bagni
17/Settembre/2012
ORE13:53 STRATUNI LATU MANCHIGNU (CorsoVittorioEm.113) Muru muru cu muru cu Pippu l’eletricista unni avia l’officina na vota;
Vicino a putia ra Toppa; Sudanu u firraru; U rifornimento i benzina ri ron Neli Scieri tutti personaggi esistenti negl’anni 60:
Gentilissimo e carissimo Paolo Pirrotta,
chiedo che vengano accettate le mie umile scuse per essere stato scortese a dar Ti scarsi indicazioni e indizi d’identificazione di mio riconoscimento. Nonostante fossero passati parecchi anni, nonostante i cambiamenti dell’aspetto somatico avuto, “sfaddati”e “cunsumati” del tempo, nonostante i due anni di differenza che intercorre tra me e te e avendo sul tuo sito trovato “na truvatura” utilissima a “scaliari” e rovistare il famoso cassetto della memoria. I miei propositi sono quelli di rievocare una “truscia” di bei ricordi, se ci riesco a farVi fare un “sorriso” e farVi assaporare una virtuale “cavagna” di fine e buona ricotta ri “piecura, che sicuramente i vecchi e nostalgici ricordi, fanno a volte gustare e sentire quei sapori forti e profumati di un tempo così provocanti da far venire le oppresse doglie dei desideri comu ‘na fimmina incinta, dovuti ai troppi e lunghi anni trascorsi in un così lontano paese dove tutte quelle sensazioni vogliose di desideri fa dimenticare, ma per ricompensa, è un paese dove i sogni possono divenire realtà.
Proverò a spiegarTi, motivando e giustificando le mie doti di “somara” conoscenza sul campo dell’informatica, sull’impiego meccanografico del computer, ritenuto necessario, indispensabile e d’avanguardia per tutti, per avere una adeguata e necessaria modernità che purtroppo il nuvovo millennio ci impone ad utilizzare. Essendo il sottoscritto “scruriu comu i favi “: ciù cuocinu ciù duri addivientunu”, a meno che ‘nun ci mietti npizzucu ri bicarbunatu, incapace a cambiare l’ora legale in un normalissimo orologio dalle mille stressanti funzioni, incapace di digitare un telecomando, incapace di digitare un cellulare e tutti quelle apparecchiature di alta tecnologia contemporanea. Preferisco, come si faceva una volta, prendere a pugni il televisore in bianco e nero, facendomi vedere i programmi a colori, oppure uscire fuori paese, raccogliere ‘npanaru i petri e tornare a casa, poi prendere quei dannati orologi, telecomandi e cellulari, appenderli in un chiodo e a distanza fare il tiro a bersaglio. Non ho predisposizione alcuna ad imparare, preferisco maneggiare e sgretolare con le dita delle mani la “Merdausa” essiccata per concimare le piante e tutti i fiori esposte sul balcone di casa. Sabato in paese ci sarà la “Sagra della ricotta caura”organizzata dal quartiere “Santuzzu” in occasione alla chiusura dell’estate Canicattinese, aspettando poi la festività del santo patrono S. Michele che sicuramente non vedrò. Prometto di aggiornarti coi miei ironici scritti :“NSIFUNATI” pensati di notte e riportati di giorno, lette e considerate come letture distensive, sempre che, tutto questo, può servire ad aiutare nei nostalgici ricordi di un tempo.
Ti allego alla presente altri files e un forte abbraccio, aspettando, se possibile e con tanta ansia un Tuo commento
Il Perciazucca
Aiello Sebstiano
Hartford, CT
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